Equilibri. Una sfida per le reti territoriali: lavoro delle donne e percorsi educativi di bambine e bambini

Scadenza: 21 febbraio 2022

Bando della Compagnia San Paolo Equilibri. Una sfida per le reti territoriali: lavoro delle donne e percorsi educativi di bambine e bambini

Destinatari della call for action: sistemi territoriali (partenariati che coinvolgano almeno un ente pubblico e almeno due enti no profit con competenze nell’area dei servizi lavorativi, di educazione e conciliazione) attivi in Piemonte, su territori con una popolazione complessiva preferibilmente compresa tra 80.000 e 150.000 abitanti. È escluso il territorio della Città di Torino, già interessato da linee di intervento similari della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Obiettivi della call for action: sollecitare la proposta di idee progettuali da parte di sistemi territoriali attivi in Piemonte interessati a definire e sperimentare azioni integrate per promuovere l’occupazione femminile, ripensare i servizi di conciliazione a favore delle donne anche con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo, rafforzare i servizi educativi per il benessere e la crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

Destinatari finali delle azioni: donne a rischio o in situazione di svantaggio, con figli minori, disoccupate e/o inattive, o occupate con basso reddito (anche con Partita IVA, microimprenditrici) e con bisogni di conciliazione; minori da 0 a 17 anni, figli delle donne che verranno coinvolte negli interventi e loro coetanei.

Fasi di progettazione: l’iniziativa prevede due fasi. Nella prima fase (call for action) i partenariati che intendono accettare la sfida presenteranno una prima idea progettuale, sottoponendo una richiesta online entro il 21 Febbraio 2022. Al termine dell’istruttoria, saranno selezionate le candidature proposte da due sistemi territoriali piemontesi. Nella seconda fase la Compagnia avvierà un percorso di co-progettazione e condivisione degli obiettivi strategici, da ritenersi obbligatorio e vincolante ai fini della deliberazione degli eventuali contributi. Le progettazioni di dettaglio che emergeranno dal percorso di co-progettazione verranno portate alla valutazione degli organi deliberativi della Compagnia di San Paolo per l’eventuale contributo.

Dimensioni del contributo della Compagnia: L’investimento complessivo della Compagnia agli interventi che verranno selezionati sarà in totale pari a € 2.250.000. Il contributo della Compagnia a ciascun progetto coprirà fino al 90% dei costi e non potrà essere inferiore a € 500.000 per proposta progettuale.

Co-finanziamenti: Il restante 10% dei costi dell’intervento dovrà essere coperto dal partenariato proponente e ad esso potranno concorrere autofinanziamenti, contributi pubblici e/o privati, donazione di beni, prestazioni professionali pro bono, la messa a disposizione di personale utile ai fini dell’iniziativa da parte degli enti che parteciperanno all’intervento.

Pagamento a risultato: un meccanismo di “pagamento al risultato” prevedrà che una quota pari al 15% del contributo della Compagnia sarà erogata sulla base dei risultati raggiunti.

Premio di sostenibilità: un ulteriore premio di sostenibilità fino a € 100.000 verrà messo a disposizione del partenariato dalla Compagnia di San Paolo a conclusione del progetto, qualora, la performance complessiva del progetto risultasse superiore all’85% dei risultati previsti.

Durata dei progetti: tra 24 e 36 mesi.

Monitoraggio e valutazione: i progetti saranno monitorati nella loro esecuzione e valutati nella loro capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Verrà realizzata la valutazione d’impatto attraverso l’applicazione di metodologie quali/quantitative scientificamente rigorose che potranno, qualora fattibile, prevedere anche l’adozione di un metodo sperimentale con individuazione di un gruppo di controllo.

Scadenza per la presentazione delle idee progettuali: la scadenza per la presentazione delle idee progettuali (I fase) è fissata al 21 febbraio 2022.

Scenario

La pandemia da Covid-19 sta avendo effetti importanti sull’economia e la società italiane. Le misure di contenimento del virus hanno generato una recessione che ha portato alla crescita della povertà in un paese che ne era già afflitto, ancorché oggi, dal punto di vista produttivo, si assista a un positivo rimbalzo.

La pandemia ha acuito problemi presenti da tempo nella società italiana. I dati Istat mostrano che, nel 2020, il tasso di occupazione femminile era inferiore di oltre 20 punti percentuali rispetto a quello maschile; infatti, donne e uomini sono occupati, rispettivamente, nel 52,7% e nel 72,6% dei casi. I figli incidono negativamente sul tasso di occupazione femminile: le donne con almeno un figlio di età inferiore ai sei anni sono occupate nel 53,4% dei casi, mentre quelle senza figli per il 71,9% (Istat 2021). Anche in Piemonte, dove la partecipazione femminile al mercato del lavoro è più elevata della media nazionale, esiste un gap a sfavore delle madri: le donne occupate senza figli sono l’85% mentre quelle con almeno un figlio minore sono il 79%. Con figli o senza, la partecipazione al mercato del lavoro delle donne è più debole rispetto a quella maschile. Nel 2020, le donne sotto-occupate (5,7% del totale delle donne occupate) sono il doppio degli uomini (il 2,3%). Le donne che si adattano a lavorare part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno sono il 4,4% delle lavoratrici part-time, il doppio degli uomini (2,2%). Infine, le donne sono occupate con un contratto temporaneo quattro volte più spesso rispetto agli uomini (32% contro 8%).

Questa situazione ha effetti non solo sulle donne ma anche sui loro figli, che, come le madri, sono esposti al rischio di povertà. Si tratta di un aspetto importante se consideriamo che, già prima della pandemia, la povertà minorile è andata crescendo nel corso del tempo e che la condizione dei minori, specie i più piccoli, è peggiorata ulteriormente nel quadro del Covid-19.

Fra il 2008 e il 2019, la povertà infantile è cresciuta più velocemente rispetto a quella della popolazione complessiva. Se nel 2007 non erano rilevabili differenze rispetto alla fascia di età e la quota di minori in povertà assoluta era pari a quella della popolazione complessiva (3,1%), negli anni successivi la povertà dei minori è cresciuta in misura maggiore rispetto al resto della popolazione. Nel 2020, erano in povertà assoluta 1 milione 337mila minori (13,5%, rispetto al 9,4% del totale degli individui). Nel quadro della pandemia, bambini e ragazzi hanno sperimentato una condizione di deprivazione educativa e culturale che gli analisti definiscono grave, a causa della mancanza o della riduzione della socializzazione scolastica, amicale e in generale esistenziale extrafamiliare.
Da alcune indagini sulla povertà educativa, un mix di criticità è intervenuto a compromettere il percorso educativo e scolastico: l’inadeguatezza degli spazi domestici adibiti allo studio, l’insufficienza dei mezzi informatici a casa, la carenza di sufficienti competenze digitali, anche da parte degli adulti, genitori, insegnanti ed educatori.

In questo contesto, le politiche educative e di conciliazione sono strategiche per contrastare la povertà presente e futura. Attraverso queste politiche, infatti, è possibile combattere la povertà materiale dei bambini e contrastare la povertà educativa.

Una visione di questo tipo rispecchia quanto promosso a livello europeo e nazionale: l’UE ha approvato la Child Guarantee per prevenire e combattere l’esclusione sociale dei bambini e il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) vuole sostenere l’occupazione femminile anche attraverso il potenziamento delle misure di conciliazione e degli interventi educativi rivolti ai minori.

Guardando ai sistemi di welfare locali, la pandemia ha poi evidenziato la centralità che le reti tra differenti attori giocano nel rispondere prontamente ai bisogni. Soprattutto nella prima fase dell’emergenza, è stato possibile intercettare i bisogni emergenti e offrire una risposta capillare e immediata soprattutto nei luoghi dove reti di welfare erano già presenti e consolidate.

La call for action Equilibri è un’occasione per ripensare, nonché promuovere il rafforzamento di reti di welfare che vadano oltre i modelli di tradizionale partnership tra enti pubblici e non-profit. Le imprese del territorio, come pure le loro rappresentanze, sono infatti attori rilevanti delle politiche attive del lavoro rivolte a soggetti deboli e spesso sviluppano programmi di welfare aziendale aperti al territorio in logica di rete.

Finalità generali

La Compagnia di San Paolo intende rafforzare e sviluppare l’infrastrutturazione sociale di sistemi territoriali affinché si consolidino forme di collaborazione e capacità di risposte integrate per promuovere:

il lavoro femminile,
servizi di conciliazione e di cura,
misure di contrasto alla povertà educativa e servizi educativi di qualità con l’obiettivo di:

– favorire l’ingresso e la permanenza al lavoro di donne a rischio o in situazione di svantaggio, con figli minori, disoccupate e/o inattive, o occupate (anche con Partita IVA, microimprenditrici) con bisogni di conciliazione;

– garantire la fruizione da parte dei loro figli/e (0-17 anni) di percorsi educativi di qualità e misure di contrasto della povertà educativa (formali e informali) flessibili, multidimensionali e personalizzate;

– sperimentare azioni collaborative di welfare aziendale e welfare di comunità che coinvolgano servizi, aziende e attori anche non convenzionali, a favore di pratiche di conciliazione della vita privata, sociale e lavorativa delle donne con figli.

La Compagnia si attende quindi che, attraverso “azioni di sistema locale” create per sperimentare serie attività di innovazione sociale e di creazione di opportunità lavorative, i territori si impegnino a costruire collaborazione e capacità di risposta integrata per promuovere l’occupazione femminile; ripensare i servizi di conciliazione a favore delle donne anche con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo; rafforzare i servizi educativi per il benessere e la crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

La call for action si inserisce nel quadro delle linee strategiche del Documento di Programmazione Pluriennale 2021-2024 e nelle linee programmatiche 2020 della Fondazione Compagnia di San Paolo, nelle quali viene confermata “l’importanza della generazione di opportunità per giovani, donne e famiglie con bambini, in un quadro di demografia depressa e di mobilità sociale inceppata […] la volontà di accompagnare e includere le persone in difficoltà o a rischio di fragilità in percorsi verso la più ampia autonomia possibile […] e di stimolare dinamiche di inclusione, coesione e solidarietà che riescano a coinvolgere soggetti plurimi e a volte inediti della comunità […] sostenendo interventi che mirino alla costruzione di risposte integrate ai bisogni e al rafforzamento di partenariati territoriali inclusivi”.

Con riferimento al perimetro definito dalla cornice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, la call for action contribuisce, in particolare, all’obiettivo 5 “entro il 2030, raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze”, all’obiettivo 8 “entro il 2030 incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti” e all’obiettivo 4 “entro il 2030 garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”.

Questa iniziativa consentirà di sperimentare modalità di intervento innovative che potranno successivamente integrarsi con le misure europee, nazionali e regionali che saranno realizzate nei prossimi anni grazie alle risorse della programmazione EU 2021-2027 anche nel quadro della Child Guarantee, nonché del PNRR e in generale con le politiche sociali pubbliche italiane a qualunque livello.

Destinatari delle idee progettuali

La presente call for action intende avviare la sperimentazione di progettualità rivolte a donne in situazione o a rischio di svantaggio e con problemi di conciliazione relativi alla cura dei figli minori. Si rivolge a sistemi territoriali rappresentati da enti pubblici, soggetti del terzo settore, rappresentanze della società civile e del mondo dell’economia e altre realtà del territorio.

Equilibri intende stimolare progettualità che abbiano per destinatario donne, italiane o straniere, che rientrino in una fascia di reddito ISEE non superiore a 30.000 euro, verificata anche attraverso la produzione di ISEE istantaneo. Si considerano eleggibili prioritariamente le donne appartenenti alle seguenti categorie:

lavoratrici a basso salario e bassa qualifica o inoccupate che hanno difficoltà a ricollocarsi nel mercato del lavoro e ad accedere alle opportunità educative del territorio per le loro bambine e bambini;
donne povere su base familiare che, indipendentemente dal loro salario, tenuto conto di eventuali altri redditi e della composizione familiare, abbiano difficoltà a far fronte alle necessità correnti e a far accedere i loro figli alle opportunità educative del territorio per (ad esempio donne sole, donne con molti figli, ecc.);
donne che vorrebbero lavorare di più, ma che non sono nelle condizioni di farlo (ad esempio donne con part time involontari; donne con problemi di conciliazione; donne che hanno visto ridurre il loro monte ore per shock esogeni, ecc.) e necessitano di servizi volti a migliorare la condizione occupazionale e di strumenti di conciliazione più adeguati, anche per ampliare le opportunità di educazione per i loro bambini e bambine
donne disoccupate da almeno 6 mesi e non più di 24 mesi, (ad esempio, donne in cerca di una prima occupazione, donne che hanno perso il lavoro o che hanno chiuso la propria attività), che necessitano di strumenti di conciliazione e di ampliare le opportunità di educazione per i loro figli.

In queste quattro categorie sono sempre comprese anche le lavoratrici autonome (ad esempio donne con Partita IVA, microimprenditrici, imprenditrici).

Soggetti ammissibili

I partenariati dovranno essere composti da enti con funzioni di inserimento lavorativo, enti con funzioni relative alle politiche di educazione e conciliazione e da altre tipologie di enti.

A titolo esemplificativo, si specifica che i progetti potranno essere presentati in partenariato dai seguenti enti: Comuni; Unioni di Comuni; Distretti socio-sanitari; Aziende Sanitarie Locali; Consorzi Socio Assistenziali; Istituzioni scolastiche/CPIA; Centri per l’impiego; altri enti pubblici; Cooperative sociali e/o loro consorzi (servizi di conciliazione ed educativi); Imprese sociali; Agenzie formative e per il lavoro accreditate; Associazioni di volontariato; Associazioni di promozione sociale; Enti religiosi; altri soggetti del Terzo Settore; altri soggetti che perseguono finalità sociali e/o di inclusione sociale.

È auspicato e verrà considerato qualificante ai fini della valutazione delle idee progettuali il coinvolgimento di altri “soggetti della rete” che contribuiscano a diverso titolo alla realizzazione del progetto. Tra questi possono essere comprese anche associazioni datoriali, reti di imprese, enti bilaterali, sindacati. Come dichiarato, questa tipologia di Enti non può ottenere finanziamenti diretti dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Infatti, come da Statuto e regolamento delle attività istituzionali della Fondazione Compagnia di San Paolo, non potranno essere beneficiari di contributo le persone fisiche, gli enti con finalità di lucro e le imprese commerciali (ad eccezione delle imprese strumentali, delle imprese e cooperative sociali come disciplinate dalla normativa vigente e da suoi eventuali aggiornamenti, oltreché delle cooperative operanti nel settore dello spettacolo, dell’informazione e del tempo libero). Per un approfondimento sui requisiti soggettivi e oggettivi indispensabili per la presentazione della richiesta di contributo si rimanda a quanto previsto nello Statuto, nel Regolamento per le Attività Istituzionali e nelle Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

Info di contatto

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo email: equilibri@compagniadisanpaolo.it.

Domande di natura tecnica sulla compilazione della ROL potranno essere poste all’indirizzo email assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.

Sessioni per chiarimenti e approfondimento:

16 dicembre (h 10-12) – Novara e Verbano Cusio Ossola
16 dicembre (h 15-17) – Cuneo, Asti, Alessandria
17 dicembre (h 10-12) – Città Metropolitana di Torino
20 dicembre (h 14 -16) – Biella e Vercelli

È necessaria la prenotazione via email a equilibri@compagniadisanpaolo.it entro il 10 dicembre, indicando il territorio di riferimento.

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