Sabato 9 marzo alle 18 l’Associazione Alec, via Vittorio Emanuele II, 30, in occasione della Festa delle Donne dedica una serata di riflessione sulla donna nel mondo.
Il tema delle difficoltà femminili legate alle tradizioni culturali è estremamente complesso e richiede un approccio attento e sensibile. Le donne che affrontano sfide legate a pratiche culturali tradizionali, come matrimoni obbligati o mutilazioni genitali, spesso si trovano in situazioni difficili che richiedono un delicato equilibrio tra rispetto per la diversità culturale e la promozione dei diritti umani fondamentali. È essenziale riconoscere che la cultura è dinamica e mutevole, e che molte tradizioni possono cambiare nel tempo. Tuttavia, quando le pratiche culturali dannose minacciano la salute e il benessere delle donne, è fondamentale adottare un approccio che promuova il dialogo aperto, l’educazione, un insieme di azioni e interventi mirati a rafforzare il potere di scelta delle donne stesse.
“La sensibilizzazione su queste questioni, – spiegano gli organizzatori – come quella che verrà affrontata durante la serata, gioca un ruolo cruciale nel promuovere il cambiamento. La condivisione di storie personali e l’apertura di spazi di discussione possono contribuire a sollevare consapevolezza e stimolare la riflessione su come la società possa supportare le donne che si trovano ad affrontare tali difficoltà. Inoltre, è importante coinvolgere la comunità nel suo insieme, incoraggiando il dialogo interculturale e lavorando insieme per sviluppare soluzioni che rispettino la diversità culturale senza compromettere i diritti e la dignità delle donne. In questo modo, si può sperare in un cambiamento positivo che rispetti la ricchezza delle differenze culturali, ma al tempo stesso promuova un ambiente più sicuro e inclusivo per tutte le donne”
OSPITI DELLA SERATA. Maurizio Molan che presenterà il libro “In Lei, Tutte le Donne del Mondo”. Esporrà la motivazione dietro la scelta di raccontare storie di donne provenienti da Africa, Asia e Sud America. L’autore, essendo anche medico, condividerà riflessioni e esperienze legate ad una storia specifica. A seguire il Gruppo di Alba delle Donne in nero: “presenteremo le relazioni stabilite negli anni con donne o gruppi di donne che vivono e resistono in luoghi di conflitto e saranno raccontare le loro esperienze”.
Le letture saranno a cura di Daniela Febino.
Il Gruppo Donne in nero di Alba manifesta l’ultimo sabato del mese dalle 16 alle 17, in via Maestra, in silenzio: per ricordare che la guerra non è una realtà del passato, ma insanguina ancora oggi decine di paesi; per ascoltare in noi la voce delle vittime innocenti delle guerre nelle quali è ormai costante una percentuale altissima di morti e feriti tra i civili; per pensare a quanto anche il nostro paese è coinvolto nel sistema guerra perché produce armi e le esporta, è dotato di sistemi d’arma di attacco, è partecipe di alleanze militari e imprese belliche; per trovare in noi il coraggio di opporci a tutto ciò che è violenza, ingiustizia, sopraffazione. “Manifestiamo in nero perché il nero è il simbolo del lutto che portiamo nel nostro cuore per tutte le vittime delle guerre. Le nostre manifestazioni sono aperte a tutte le donne e a tutti gli uomini che vogliono opporsi alle logiche dissennate della guerra”.
Questo evento si inserisce nel programma organizzato dal Comune di Alba per celebrare la Festa della Donna.