Prevenzione e informazione sui pericoli legati all'amianto e alle sostanze inquinanti

Progetti, racconti e testimonianze

“Aderire alle associazioni che si mobilitano per l'ambiente non cambierà il mondo, ma darà un contributo al miglioramento della qualità di vita per tutti”

Arasis ODV Associazione Rischio Amianto e Sostanze Inquinanti per la Salute di Mondovì e della Val Tanaro si occupa di rischio amianto e sostanze inquinanti per la salute, svolgendo un’attività di prevenzione e informazione in merito a queste tematiche.

Proseguono le interviste alle realtà che sul territorio provinciale si occupano di volontariato ambientale nell’ambito della campagna CSV “La natura ha bisogno di te”. 

Questa settimana parliamo di prevenzione per la salute pubblica con Sebastiano Sampò presidente di Arasis ODV.

Arasis è operativa sul territorio di Mondovì e della Valle Tanaro e il suo scopo principale è la prevenzione e l’informazione riguardante i pericoli legati all’amianto e ad altre sostanze inquinanti che possono compromettere la salute pubblica. I volontari puntano da sempre su attività di prevenzione e sensibilizzazione affinché non si perda attenzione sulla tematica.

La vostra associazione è impegnata da circa 20 anni a tutelare il territorio con iniziative in difesa dell’ambiente e della salute, trattando il complesso tema legato all’amianto. Ritenete che oggi ci sia più sensibilità sull’ambiente rispetto a quando avete iniziato?

«Purtroppo la sensibilità sta calando, l’amianto è bandito con la legge 257/92 del 27 marzo 1992 e si sente sempre meno il problema. Anche la gran parte degli ex-esposti è in età avanzata se non addirittura già mancati, fortunatamente, a parte casi rari, non dovuti a patologie correlate con l’amianto. Anche se questo minerale può essere una concausa. In merito alle bonifiche per le coperture in cemento amianto l’attività viene svolta con molta lentezza. Il Regolamento Ue 2016/1005 ha stabilito che entro il 1° luglio 2025 tutti gli Stati membri dell’Unione Europea avrebbero dovuto provvedere all’eliminazione dei “prodotti” di amianto. Questo indica la direzione verso una bonifica completa. Lo Stato ha promosso iniziative come il credito d’imposta per la bonifica e bandi (es. Bando Inail per le imprese) per sostenere gli interventi di smaltimento, rendendo la rimozione più accessibile. Purtroppo anche questi finanziamenti  come il bando Inail arrivano, per disponibilità economica limitata, solo ad una piccola parte degli aventi diritto. Ricordo che le malattie come il mesotelioma pleurico si manifestano anche dopo 40 anni dall’esposizione, per questo viene soprannominato “killer silenzioso”».

Come è cambiato negli anni l’approccio alla tematica amianto?

«La sensibilità è migliorata, anche per inquinamento in locali pubblici, come scuole. Finalmente in Regione Piemonte è stata avviata, ad aprile 2025, la sorveglianza sanitaria agli ex-esposti (richiesta formulata dalle associazioni a livello nazionale dal 1994). Sono stati molto utili film come “Un posto sicuro” sulla vicenda di Casale Monferrato che ha raggiunto i 1.000 morti per amianto».

I rapporti con i cittadini e i rapporti con le amministrazioni pubbliche sono migliorati?

«I rapporti con i cittadini sono migliorati soprattutto dopo l’avvio della sorveglianza sanitaria, io sono stato contattato da persone di tutta la provincia, per informazioni sull’iscrizione a questa sorveglianza che è a livello volontario. I mezzi di comunicazione sono stati un veicolo per diffondere l’iniziativa.
Per quanto riguarda il rapporto con le istituzioni, abbiamo avuto una buona collaborazione da parte degli amministratori e politici locali, soprattutto se le loro zone erano interessate (Savigliano, Mondovì, Cuneo e Barge). Dobbiamo però ammettere che non c’è stato da parte della Regione il rispetto di impegni presi: ad esempio comunicazione dell’iniziativa ai medici di medicina generale (che devono sensibilizzare i loro assistiti e compilare la dichiarazione per gli over 80). Dimostrazione del fatto che tale sorveglianza è operativa solo nell’Asl Cn1 Cuneo e Asl Cn2 Alba-Bra. Nel resto del Piemonte non è ancora avviata, probabilmente per paura di intasare la situazione già critica degli ospedali. Ricordo che terminerà a fine 2026. Nel caso di chi ha partecipato in 15/20 giorni ha sostenuto un colloquio iniziale con lo Spresal comprensivo di esame con spirometria (esame diagnostico non invasivo che misura la quantità e la velocità dell’aria che si può inspirare ed espirare, valutando così la funzionalità dei polmoni e delle vie respiratorie), radiografia toracica o Tac e colloquio finale con consegna referti. Ottima la collaborazione con gli Spresal delle due Asl citate. Oggi se una persona chiede una radiografia, per le vie normali non trova posti in sei mesi».

Quali sono le emergenze oggi nel territorio in cui opera la vostra associazione?

«Dopo la sorveglianza sanitaria, sicuramente la bonifica che come indicato ci interesserà anche per decenni. Il cemento-amianto (eternit) eliminato viene portato in discariche in Germania causa mancanza disponibilità in Italia. È operativa a Casale Monferrato una discarica dove possono conferire solo i Comuni della zona. A breve dovrebbe essere avviata una discarica a Saluzzola (Biella) che permetterebbe di ridurre i costi di bonifica che oggi comprendono il trasporto in Germania. L’amianto proviene in natura  dalle rocce (in Piemonte a Balangero era presente la più grande miniera di amianto dell’Europa) e se gestito correttamente può essere stoccato in discariche specifiche senza inquinare il territorio circostante. Siamo ben coscienti che parlare di discarica è molto difficile in Italia, tutti a parole, la vogliono ma non nel loro Comune».

Come si fa oggi a diventare volontari per l’ambiente con attenzione alla particolare tematica di cui vi occupate?

«La nostra associazione non si occupa solo di amianto, ma anche di sostanze inquinanti per la salute umana, in passato anni 2014-2016 siamo intervenuti con l’Arpa per un inquinamento dell’aria da Nichel, nella zona di Mondovì (pare provocato dalla mancata sostituzione di filtri di depurazione aria di una azienda locale). Recentemente abbiamo chiesto, non solo noi, la bonifica della ex ferriera nel Comune di Carrù. Io suggerisco alle persone sensibili di operare per l’ambiente che sta diventando un grosso problema per il futuro, vedi cambiamenti climatici. Aderire alle associazioni che si mobilitano in tal senso, non cambierà il mondo, ma darà un contributo al miglioramento della qualità di vita per tutti. In Italia abbiamo una speranza di vita elevata rispetto ad altri paesi, ma è più bassa la qualità di vita degli anziani. Oggi i giovani sono sensibili ai problemi ambientali, ma aderiscono a singole iniziative, ma difficilmente, a parte le eccezioni, a organizzazioni più strutturate. Una tematica importante sono i rifiuti di qualunque genere, a Mondovì esiste un gruppo di ecovolontari che sensibilizza l’opinione pubblica sulla raccolta differenziata».

Oggi cosa fa un volontario che vuole sensibilizzare il tema amianto? Quali le prassi virtuose?

«Può fare sensibilizzazione su temi ambientali in correlazione con la salute, determinante spiegare con dati statistici, dove ci sono, per far capire l’impatto di sostanze, ma anche dell’inquinamento cittadino. Importante non creare allarmismo ma conoscere la realtà e proporre soluzioni concrete».

 

Debora Sattamino

Per informazioni su Arasis ODV: arasis.mondovi@gmail.comcell. 340 395 3527.