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Fonte: Cantiere Terzo Settore
di: Daniel Erler
Gli enti del Terzo settore ed alcune altre tipologie di enti non lucrativi hanno la facoltà di comunicare all’Agenzia delle entrate, entro il prossimo 17 marzo, le erogazioni liberali ricevute nell’anno precedente: tale facoltà diventa invece un vero e proprio obbligo qualora gli stessi soggetti abbiano avuto entrate superiori a 220.000 euro.
I soggetti obbligati all’invio e il termine per la comunicazione
Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° marzo 2024 ha disposto che i soggetti interessati dalla comunicazione siano:
- gli enti del Terzo settore, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma societaria;
- le Onlus, iscritte alla relativa Anagrafe unica;
- le fondazioni e associazioni riconosciute, aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004;
- le fondazioni e associazioni riconosciute, aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Tali enti sono obbligati ad effettuare la comunicazione qualora, nell’anno precedente la ricezione delle erogazioni liberali, l’ente abbia conseguito entrate superiori a 220.000 euro.
Prendendo come riferimento gli enti che hanno l’esercizio sociale coincidente con l’anno solare, questi sono obbligati a comunicare le erogazioni liberali ricevute nel corso del 2024 qualora nell’esercizio 2023 abbiano conseguito entrare superiori a 220.000 euro. Il termine ordinario per tale comunicazione è quello del 16 marzo il quale, cadendo quest’anno di giorno festivo, slitta al 17 marzo.
I soggetti che invece non superano la menzionata soglia di entrate non hanno l’obbligo bensì la semplice facoltà di effettuare tale comunicazione.
I dati da comunicare
I soggetti menzionati al paragrafo precedente devono comunicare le erogazioni liberali effettuate da donatori continuativi che hanno fornito i propri dati anagrafici e dagli altri donatori, solo qualora dal pagamento risulti il codice fiscale del soggetto erogante.
I versamenti oggetto della comunicazione devono risultare effettuati a mezzo banca, ufficio postale, o comunque mediante i sistemi di pagamento tracciabili, come le carte di debito o di credito e prepagate, previsti dall’art. 23 del decreto legislativo n. 241 del 1997.
Per le comunicazioni da effettuare in via facoltativa (cioè quelle effettuate dai soggetti non obbligati) non è prevista l’applicazione di sanzioni, a meno che l’errata comunicazione non determini un’indebita fruizione di detrazioni o deduzioni nella dichiarazione precompilata della persona fisica che ha effettuato la donazione.
Non vanno invece inviati i dati relativi alle erogazioni liberali effettuate da un unico soggetto in nome e per conto di più soggetti (raccolta cumulativa con unico versamento).
Le modalità di invio della comunicazione
Le modalità tecniche per la trasmissione telematica della comunicazione dei dati delle erogazioni liberali sono state stabilite dall’Agenzia delle entrate con provvedimento direttoriale del 4 marzo 2024.
La trasmissione dei dati avviene utilizzando un software apposito e può essere effettuata direttamente dall’ente, abilitandosi ai servizi telematici dell’Agenzia, oppure rivolgendosi ad un intermediario abilitato (Caf o commercialista).
Nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle entrate è comunque possibile trovare tutte le informazioni relative alla comunicazione delle erogazioni liberali, così come la risposta alle domande più frequenti.