Intervista al dirigente dei Servizi sociali intercomunali del Comune di Bra

La parola a

Sempre di più vengono richieste progettazioni ampie e territoriali

Prosegue il ciclo di interviste ai direttori delle funzioni Socio assistenziali della provincia di Cuneo, allo scopo di conoscere meglio le relazioni e le collaborazioni territoriali che riguardano anche il Terzo Settore e il CSV.
Abbiamo posto alcune domande a Fabio Smareglia, Dirigente del Comune di Bra con incarico ai servizi sociali intercomunali.

L’articolo 55 del Codice del Terzo settore ha introdotto gli istituti della Co programmazione e della Co progettazione. A che punto siamo secondo Lei?

«Rispetto ai citati istituiti introdotti dal CTS vedo ad oggi e sul nostro territorio provinciale una graduale diffusione delle procedure di coprogettazione rispetto alle ordinarie modalità di gestione dei servizi tramite appalto. Apparentemente meno presenti le procedure di coprogrammazione, se le intendiamo in senso amministrativo stretto, così come disciplinate dal citato articolo 55 del D.Lgs. n.117/2017. Se invece consideriamo la ratio della norma, le finalità ed il suo significato più profondo, credo invece che le “pratiche” (più che le procedure amministrative) di coprogrammazione tra Servizi Sociali pubblici e EST siano molto più presenti, capillari e diffuse di quanto non sia evidente. Tutti gli Enti gestori dei Servizi socio-assistenziali della provincia di Cuneo hanno una lunga storia di stretta collaborazione con gli ETS e territori estremamente ricchi di Organizzazioni attive su più ambiti di azione».

Quali strumenti di Amministrazione condivisa con gli Enti del Terzo Settore pensate di attuare in futuro o a quali strumenti state lavorando?

«Nel prossimo futuro, sicuramente aumenterà il numero di procedure di coprogettazione che avvieremo con gli ETS. Un secondo aspetto rilevante da sottolineare nella collaborazione tra servizi pubblici ed ETS è anche la proficua collaborazione nella partecipazione a bandi promossi da enti terzi (Fondazioni bancarie, Regione, Ministeri), occasioni in cui definiamo in modo integrato progettazioni condivise e unitarie rispetto al territorio di nostra competenza operativa. Sempre di più vengono richieste progettazioni ampie e territoriali, a volte anche sovrazonali e pertanto, come già accaduto in alcune occasioni, con gli altri Servizi Sociali della provincia verranno avviati tavoli di confronto e coprogettazione unitari e allargati agli ETS dei vari territori. Uno degli ultimi casi è stata la coprogettazione su fondi regionali a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico. Infine, rispetto alla Coprogrammzionee, essendo la stessa maggiormente correlata anche alla componente politica dei nostri Servizi, i percorsi di attivazione dovranno coinvolgere le nuove amministrazioni elette».

Ad oggi avete già in corso Convenzioni con OdV o APS?

«Si, abbiamo attive numerose collaborazioni, principalmente con OdV in quanto sul nostro territorio è maggiormente presente questa tipologia di ETS. Con cadenza periodica pubblichiamo un bando finalizzato alla individuazione di ETS disponibili alla co-progettazione di attività a favore delle fasce deboli in carico ai Servizi Sociali intercomunali. Le attuali convenzioni scadranno nel 2027 ed i principali ambiti di collaborazione definiti sono i seguenti: trasporto e accompagnamento delle persone in difficoltà presso ospedali, ambulatori, Uffici competenti per l’espletamento delle pratiche amministrative necessarie, esercizi commerciali per l’espletamento delle attività legate alla vita quotidiana; sostegno e aiuto delle persone in difficoltà per il soddisfacimento dei bisogni primari, di socializzazione e di cura della persona e dell’ambiente; sostegno e aiuto delle persone in difficoltà nell’espletamento di pratiche burocratiche; organizzazione di attività culturali e ricreative per il tempo libero e la socializzazione di persone minori, anziane, diversamente abili o in situazione di disagio; collaborazione e supporto nella realizzazione di progetti di inclusione a favore di anziani, minori, disabili e/o in condizioni di disagio sociale; collaborazione in progetti di accoglienza/accompagnamento abitativo, anche attraverso la messa a disposizione di alloggi di housing sociale; condivisione di progetti relativi a soggetti, inseriti nel circuito penale, che debbano svolgere attività diurne di utilità sociale».

Su quali ambiti di intervento ritenete importante il coinvolgimento degli ETS, in particolare?

«Rispetto al nostro territorio sono due i principali ambiti di intervento in cui è estremamente importante l’attivazione di sinergie con gli ETS. Mi riferisco in particolare all’area della povertà educativa e delle difficoltà genitoriali, che coinvolgono un numero crescente di famiglie, e alle “storiche” e alle nuove forme di povertà, che colpiscono il mondo adulto. Fortunatamente nel nostro territorio sono numerosi gli ETS che operano in tali ambiti e con i quali la condivisione di progettualità e linee di intervento risulta estremamente efficace».

Ritenete sia più utile/agevole investire sulla Coprogrammazione o sulla Coprogettazione?

«Dovendo dare una riposta strettamente tecnico-amministrativa sui due istituti citati, è probabile che sia più agevole la procedura di Coprogettazione. Da un punto di vista più ampio, per intenderci in termini di “visione politica” dei servizi, la Coprogrammazione: collaborare alla definizione e strutturazione complessiva del sistema dei servizi sul medio periodo, anche in riferimento alla sostenibilità degli stessi. La Coprogrammazione non è così dissimile dallo strumento dei Piani di Zona, istituto di programmazione dei Servizi Sociali già sperimentato in passato, ma potrebbe forse essere più snella e rapida e, quindi, più adeguata alla velocità di cambiamento della nostra società, dei relativi bisogni e dei servizi necessari che essi richiedono».

Quali forme di collaborazione pensate possa essere utile attuare con il CSV in provincia di Cuneo?

«Sicuramente potrebbe essere utile una collaborazione in termini di percorsi formativi su due temi: la Coprogrammazione in senso ampio e, rispetto alla Coprogettazine, suggerirei invece un aspetto molto puntuale, ovvero le procedure e modalità di rendicontazione da parte degli ETS».

 

Giorgia Barile

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