l'indagine sul volontariato in provincia di cuneo
La parola a | L’intervista
“I volontari sono la risorsa chiave degli ETS”
Sara Rolando, dottore di ricerca in sociologia, responsabile settore ricerca
Gaia Cuomo, sociologa
Società Solidale ETS ha promosso l’indagine sul volontariato in provincia di Cuneo, presentata lo scorso 2 dicembre nell’ambito dei festeggiamenti per i 20 anni del Centro Servizi per il Volontariato. Una ricerca necessaria alla luce della trasformazione condizionata dalla Riforma del Terzo Settore che ha dato avvio a una nuova fase evolutiva del mondo del volontariato, di notevole complessità, determinando una conseguente maggiore strutturazione e articolazione per gli Enti del Terzo Settore (ETS). Insomma, un contesto sociale e normativo liquido con nuovi bisogni e nuove motivazioni. Lo strumento di rilevazione è stato predisposto dall’Impresa sociale Eclectica+, ente specializzato in ricerca sociale.
Abbiamo rivolto alcune domande sulla ricerca a Sara Rolando e Gaia Cuomo di Eclectica+.
L’indagine è disponibile a questo link e sul sito www.csvcuneo.it. (L’utilizzo e/o la riproduzione anche parziale dei dati contenuti nel report dev’essere richiesto e autorizzato dal CSV Società Solidale ETS di Cuneo segreteria@csvcuneo.it )
L’indagine sul volontariato in provincia di Cuneo rispondeva al duplice obiettivo di:
• ottenere un quadro aggiornato sulle caratteristiche e le nuove tendenze del volontariato in provincia di Cuneo, anche alla luce della Riforma del Terzo Settore;
• migliorare la capacità del CSV di sostenere e promuovere lo sviluppo e la capacità di azione degli Enti del Terzo Settore (ETS) del territorio di riferimento, offrendo servizi sempre più adeguati ai bisogni.
È stato elaborato un questionario di 47 domande strutturate, con risposte predefinite, indirizzato agli ETS presenti sul territorio cuneese, associati o meno al CSV e rivolto sia ai volontari con ruolo di responsabile (presidente, vice- presidente, consigliere) che ai volontari attivi, così da rilevare entrambe le prospettive ed ha portato a 203 risposte valide.
Sara Rolando e Gaia Cuomo quali erano gli obiettivi della ricerca?
«La ricerca era finalizzata a ottenere un quadro aggiornato sulle caratteristiche e le nuove tendenze del volontariato in provincia di Cuneo, anche alla luce della Riforma del Terzo Settore, con l’obiettivo innanzitutto di migliorare la capacità del CSV di sostenere e promuovere lo sviluppo degli Enti del territorio, offrendo servizi sempre più adeguati ai bisogni».
Durante lo svolgimento della ricerca avete incontrato particolari difficoltà o avete riscontrato particolari aspetti positivi?
«Non abbiamo rilevato particolari criticità, grazie soprattutto alla preziosa collaborazione del CSV in fase di costruzione del questionario e della sua diffusione, che ci ha permesso di creare uno strumento adatto al contesto e al target di riferimento e di avere un buon ritorno in termini di numero di risposte e di eterogeneità del campione raggiunto (per settore e dimensioni), che consideriamo un aspetto molto positivo».
Quali sono stati i risultati della ricerca, in sintesi?
«I risultati, al di là dei numeri specifici, si possono sintetizzare in tre punti:
- La limitatezza delle risorse economiche e umane – in particolare la difficoltà di reclutare giovani volontari per garantire un ricambio generazionale – sono nodi critici trasversali che richiedono una capacità di evoluzione verso nuovi modelli di gestione degli ETS. Se è vero che per certi versi gli enti storici e più grandi possono contare su maggiori risorse economiche e umane, quelli più giovani e di dimensioni più ridotte, nonostante avvertano maggiormente la mancanza di risorse, potrebbero essere, proprio perché più snelli e meno strutturati, più in gradi di cogliere e avvalersi di nuove opportunità di finanziamento e di funzionamento.
- I volontari sono la risorsa chiave degli ETS, non solo perché assolvono alla maggior parte delle funzioni proprie delle organizzazioni ma anche perché rappresentano lo strumento più efficace per coinvolgere altri potenziali volontari: il volontario motivato infatti fa da ponte verso l’esterno per agganciare, attraverso il passaparola e le reti amicali che risultano ancora il canale privilegiato di accesso.
- I valori restano un pilastro importante per l’adesione e la motivazione dei volontari, e non riguardano solo la mission e i destinatari delle attività, ma anche il benessere dei volontari stessi, che riconoscono nel volontariato un’esperienza utile e gratificante anche a livello personale, in quanto risponde a un bisogno diffuso di relazione autentica e di comunità».
I risultati coincidono con le Vostre aspettative o Vi hanno riservato margini di sorpresa?
«I risultati sono in linea con i trend osservati a livello nazionale. Il volontariato tradizionale oggi è caratterizzato da una diminuzione del numero di volontari causato da un insieme di fattori sociali e demografici, tra i quali: il declino demografico, l’allungamento della vita lavorativa, la riduzione del ceto medio, la complessificazione delle carriere di studio e lavoro, con una crescente difficoltà a conciliare l’impegno richiesto con i tempi di vita. Tuttavia questo non significa che ci sia una “caduta” della solidarietà e dell’altruismo, perché assistiamo in parallelo a significative mobilitazioni spontanee, anche da parte di giovani, per fornire aiuto gratuito in casi di emergenza o sul tema dei beni comuni. Stiamo assistendo quindi a una trasformazione delle forme che assume il volontariato: da quello organizzato/strutturato al volontariato spontaneo e informale. Questo processo richiede a ETS e OdV di evolvere per sperimentare nuove modalità organizzative e di coinvolgimento dei volontari, più compatibili con gli stili di vita contemporanei e con i bisogni delle nuove generazioni. Un bisogno quindi di flessibilità che però deve fare i conti anche con il crescere degli adempimenti formali e burocratici richiesti agli ETS».
Qual è il consiglio che Vi sentite di dare ai volontari della provincia di Cuneo per crescere e migliorare?
«Prendere consapevolezza del ruolo strategico che possono assumere personalmente nel coinvolgere nuovi potenziali volontari, condividendo la loro esperienza. Dare fiducia ai giovani e offrire loro opportunità centrate sul senso dell’esperienza più che sulla funzione, dare loro spazio nei processi decisionali, valorizzando le loro competenze e le loro idee, soprattutto su come è possibile concretamente facilitare il loro coinvolgimento. Abbandonare le posizioni conservative e la logica dell’orticello per aprirsi a nuove forme organizzative e di collaborazione con altre enti, di volontariato e non».
Quale ritenete possa essere il compito futuro più importante del CSV?
«I compiti del CSV sono definiti dalla cornice legislativa e si possono riassumere nella funzione estremamente importante quanto ambiziosa di farsi promotore di nuovi modelli di welfare territoriale più partecipativi e inclusivi. Facendoci interpreti dei bisogni dei volontari emersi durante gli incontri territoriali, uno dei compiti più importanti è quello di tradurre gli indirizzi normativi in obiettivi concreti, co-costruiti insieme a volontari e OdV. Coinvolgere periodicamente i volontari in momenti di ascolto e confronto, e assumere un ruolo di intermediazione e advocacy presso le istituzioni, per rendere la co-programmazione effettiva ed efficace, è il cammino, già intrapreso, su cui proseguire, consapevoli che si tratta di una trasformazione culturale che richiede tempo».
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