VOLONTARI SI, MA DI GENERE DIVERSO
Progetti, racconti, testimonianze
50 iscritti al corso di formazione dell’Associazione Famiglie Adhd
Con un elevato numero di volontari e aspiranti tali partecipanti, il corso di formazione ideato da Famiglie Adhd in collaborazione con il Csv ha centrato ampiamente l’obiettivo di realizzare un percorso volto a incrementare l’interesse delle persone che ruotano attorno all’Associazione, ormai punto di riferimento in tutta la Provincia.
Le 5 serate dedicate del corso avevano lo scopo di formare con consapevolezza i volontari che sono quotidianamente a supporto delle famiglie per il disturbo dell’Adhd.
«Il contributo specifico di tutti può fare la differenza, per fare diventare un volontario efficace e compassionevole. Insieme possiamo creare una comunità più inclusiva e solidale», uno dei messaggi che si volevano lanciare.
Grandissima la soddisfazione della presidente Cinzia Corradi.
«Il corso è andato benissimo – racconta – veramente al di là di ogni più rosea aspettativa. Il nostro percorso formativo era volto a evidenziare, sottolineare e tirare fuori gli aspetti caratterizzanti nelle differenze tra una donna e un uomo. Nella fattispecie nel modo di pensare, agire, comunicare e quindi anche nel fare volontariato. Proprio perché capire meglio le caratteristiche peculiari di ognuno possa portare a un volontariato migliore per l’Associazione ma soprattutto un modo per contribuire a capire meglio se stessi.
Abbiamo fatto alcune parti a livello scientifico che ci hanno portato a capire le cose su cui siamo più predisposti.
Ci è stato fatto un test: ogni donna ha una parte maschile e vice versa, in termine di percentuale. Ed è stato carino vedere cosa è venuto fuori.
Un altro esercizio fatto ci ha permesso di capire come la differenza di genere abbastanza presente nella nostra società, nel mondo del volontariato sia praticamente azzerata. A livello sociale nostro malgrado le donne sono discriminate, ma nel mondo del volontariato non avviene, anzi siamo decisamente superiori come numero. Ci hanno fatto ragionare, sul cambiamento sociale che deve essere fatto. Un’altra lezione molto importante è stata quella che ha permesso di rafforzare l’identità di gruppo, conoscersi meglio gli uni con gli altri, anche con domande scomode, per aprirsi. Questo è stato importantissimo per creare una sinergia di gruppo, anche a livello di comunicativo».
Le lezioni sono terminate con un momento conviviale che ha contribuito anch’esso a fare team e stare insieme piacevolmente.
Gli iscritti sono stati molto numerosi, circa una cinquantina, provenienti da tutto il territorio provinciale.
«Siamo stati contenti – prosegue la presidente – perché abbiamo avuto con noi volontari storici, ma anche tante nuove persone. C’erano anche dei giovani e questo ci riempie di gioia. E’ importantissimo il cambio generazionale e avere tra noi 6 ventenni entusiasti ci fa ben sperare per il futuro.
Il corso che abbiamo appena concluso è nato proprio dalla volontà dei volontari nei precedenti corsi di continuare a formarsi anche perchè il gruppo è davvero molto affiatato. Ed è per questo che abbiamo pensato di andare in profondità sulle differenze di genere.
In molti ci hanno dato un feedback positivo, raccontandoci che hanno trovato miglioramento anche nella propria vita di tutti i giorni. E questo per noi rappresenta una grande vittoria.
Con le nuove adesioni, rinnovato entusiasmo e tanta voglia di fare ci approcciamo con uno sguardo molto positivo al nostro prossimo obiettivo, ovvero aprire il prossimo anno un Punto di ascolto. Un luogo dove gratuitamente chi ha bisogno di capire cosa fa la nostra Associazione e quindi come avere aiuto per il proprio problema, può accedere e trovare risposte. E’ una cosa che ci avevano chiesto anche dalle Scuole».
Debora Sattamino