Sull'esempio di Don Tablino "Marsabit" una scultura che parla al cuore

Progetti, racconti e testimonianze

L’associazione Il Campo ODV di Alba ha contribuito a realizzare il progetto “Ricordo di don Tablino e missioni albesi”, grazie anche al sostegno di Fondazione Crc, tramite il bando Autunno 2023.
L’idea è venuta quando il Comune di Alba ha intestato l’area verde, posta tra via San Teobaldo e via Romita, a don Paolo Tablino, sacerdote albese nato nel 1928, grande animatore tra i giovani (Assistente dei Giovani di Azione Cattolica, del Centro Sportivo Italiano, del Centro Turistico Giovanile), educatore e maestro, missionario a Marsabit in Kenya dove è deceduto ed è stato sepolto il 4 maggio 2009.
I soci dell’associazione Il Campo, che a don Tablino sono stati sempre legati, hanno cercato di andare oltre creando un segno capace di richiamare la sua personalità e di offrire ad albesi e visitatori l’occasione per ripensare alla sua esperienza umana e cristiana. Si sono rivolti all’artista Samuel Di Blasi che aveva incontrato don Paolo nei suoi viaggi di rientro dal Kenya, chiedendogli di rappresentarla in un’opera da porre al centro del giardino. Ha realizzato “Marsabit”, una scultura che ricorderà don Paolo e le Missioni che la chiesa di Alba ha animato nella seconda metà del secolo scorso dando vita ad una “Diocesi senza frontiere
I volontari del Campo si sono fatti parte attiva per costituire il Comitato Promotore per la posa dell’opera composto dalla Diocesi di Alba, dal Centro Missionario diocesano e dalle associazioni albesi che hanno a cuore la memoria di don Paolo e degli avvenimenti sul territorio. Ne fanno parte anche cinque sindaci di Alba che hanno conosciuto il missionario.

Il Comitato si è impegnato nella ricerca dei fondi per la creazione dell’opera, mentre il Comune di Alba ha provveduto ai lavori di posa della stessa.
In meno di un anno la realizzazione è andata in porto e il 28 ottobre 2023 vi è stata l’inaugurazione. «Per quest’opera mi sono ispirato ad un albero fra gli alberi, per un giardino ricco di vegetazione. La scultura è illuminata per una visibilità notturna» ha detto l’artista Samuel Di Blasi.
«Negli sguardi degli amici traspariva la gioiosa volontà di svolgere bene il proprio impegno, ordinario e straordinario, che era una caratteristica del modo di operare di don Paolo. L’incontro intorno al monumento, un albero che inneggia alla vita, ci ha confermati sulla bontà di proporre alle giovani generazioni una figura di grande valore morale e spirituale» racconta Franco Foglino del Campo.
Un primo immediato risultato positivo legato a don Tablino è verificabile nel cambiamento estetico dell’area. L’opera la rende più bella e accogliente.
«L’augurio è che vi sia un cambiamento; finora vi era una preponderanza di persone che cercavano un luogo per isolarsi, d’ora innanzi sarebbe bello che chi si ferma lo faccia per cercare vie nuove e scopra nell’esempio di don Paolo la forza per percorrerle. Don Tablino è tuttora presente nel cuore di molti di noi ed è importante che il suo stile di vita, la ricerca del bene comune, la sua passione per il riscatto di chi è in difficoltà trovi uno spazio tra le nuove generazioni alle quali è affidato il compito di costruire un futuro migliore» commenta Foglino.
Per informazioni sull’associazione Il Campo ODV che, da anni, si occupa di offrire accoglienza e sostegno a persone in difficoltà e di creare uno spazio di ricerca religiosa e culturale: ilcampo.alba@tiscali.it; 339-67.91.469 (Franco Foglino).

 

Giorgia Barile

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