Studenti alla scoperta della rete e dei servizi

Progetti, racconti e testimonianze

Conoscere il volontariato e le sue reti sul territorio grazie al progetto Giovani Scuola e Volontariato del CSV Società Solidale

Una mattina a scuola. Istituto Grandis di Cuneo. Rachele e Federico, due ragazzi maturandi dell’indirizzo sociale, spiegano ai loro compagni di terza il percorso di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) iniziato nell’estate che li ha visti sperimentarsi nella costruzione di un progetto educativo rivolto ai compagni.

La scelta è caduta sull’argomento delle dipendenze. Per affrontarlo, i due ragazzi, tramite il progetto “Giovani Scuola e Volontariato” del CSV Centro di Servizio per il Volontariato Società Solidale di Cuneo, sono andati a conoscere un’Associazione di volontariato, l’ACAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) di Cuneo, e due servizi pubblici che fanno capo all’ASL CN1: il Ser.D Servizio Dipendenze Patologiche, e lo Spazio Ascolto Giovani “Al 34” (che, oltre al Ser.D, vede la partecipazione di NPI, Consultorio familiare, Psichiatria, nonché del Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese CSAC) .

Una rete di istituzioni si sono trovate quindi ospiti di una ulteriore entità pubblica, la scuola, in un clima di sereno confronto e dialogo aperto per collaborare ad un obiettivo comune: conoscere un’attività specifica di volontariato, informare i ragazzi sulle patologie da dipendenze, discutere con loro sugli stili di vita più a rischio non solo per i giovani, ma anche per gli adulti, offrire notizia di punti di ascolto interservizi utili a dirimere dubbi, portare quesiti, trovare appoggio per sofferenze adolescenziali piccole e grandi.

Una scoperta per i ragazzi che hanno effettuato il percorso formativo, ma anche per chi li ha accompagnati, dal CSV agli insegnanti partecipanti al progetto. La dimostrazione che fare rete tra enti pubblici differenti e terzo settore non solo è possibile, ma è l’unico modo efficace ed efficiente per affrontare problemi complessi, come quelli che attengono alle questioni adolescenziali, in una società che pressa invece verso un individualismo spinto, “mettendo al centro le persone” non per aiutarle a stare meglio, ma esclusivamente come bersagli consumistici, in una cieca corsa alla competizione, accelerata e “drogata” dalla martellante comunicazione digitale.

Partendo dal racconto dell’esperienza di Rachele e Federico, si è potuto così discorrere con 5 classi III di tutti gli indirizzi della scuola ((Commerciale, Sociosanitario, Ottico, Turistico e Manutenzione tecnica)) dei presupposti fisici, psicologici e sociali che stanno alla base dei comportamenti patologici di dipendenza, scambiare notizie sui rischi principali e spesso inconsapevoli che si corrono a tale proposito, fornire riferimenti per eventuali richieste di aiuto o anche solo di maggiore informazione. Incontri brevi, di due ore per ogni classe, che hanno ricevuto una valutazione positiva: l’86% dei ragazzi ha dichiarato di aver imparato cose nuove, è stata apprezzata anche la metodologia di apprendimento con la media del 7, mentre la valutazione degli stagisti ha superato 8,5 di media.

La soddisfazione è condivisa dagli operatori del CSV, dei servizi pubblici intervenuti e dell’ACAT, che ha così avuto l’occasione di far conoscere la propria attività di auto-mutuo-aiuto per famiglie con problemi di alcol, ma anche di altre dipendenze patologiche (Via F. Cavallotti 35 – 12100 Cuneo – tel. 353.4393731); e si è potuto parallelamente rinnovare l’informazione agli studenti sulle attività dello Spazio Ascolto adolescenti “Al 34” (Corso Dante 46 – 12100 Cuneo – tel. 338.3669862), attivo nell’ambito del progetto Cantiere Adolescenti dell’ASL CN1. Con la promessa che sarebbe bello ripetere ed estendere l’esperienza in un prossimo futuro.

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