Il sogno dell’associazione di Svaf Odv di Fossano: mini-alloggi e servizi comuni per aiutare l’autonomia degli anziani

Progetti, racconti e testimonianze

La realizzazione di un condominio di indicativamente 40 alloggi che favorisca l’autonomia e la libertà dei suoi abitanti, dai 60 agli 85 anni. Questo il progetto-sogno dell’associazione Svaf OdV (Servizio Volontariato Anziani e altri Fossano OdV) che, ormai da più di 30 anni, opera nelle case di riposo e in alcuni istituti della città con lo scopo di alleviare stati di bisogno ed emarginazione che possano affliggere gli anziani.

Il presidente dell’associazione Mauro Capraro ha molto a cuore questa iniziativa, che spera possa ricevere adesioni e collaborazioni.

Per questo sta continuano fattivamente da un anno la promozione del progetto in vari ambiti.

Capraro: «Il progetto è stato presentato presso Enti pubblici e privati, ad Associazioni, Cooperative e cittadinanza. Comune e Chiesa hanno già dato il loro parere positivo impegnandosi a qualche forma di collaborazione per la realizzazione. Abbiamo avuto anche da parte di un professionista, gratuitamente, la possibilità di realizzare uno studio di fattibilità che comprenda tutti gli aspetti di questo progetto.

I beneficiari sarebbero anziani autosufficienti per cui la soluzione della casa di riposo non risponderebbe alle esigenze di quel momento. Infatti in una casa di riposo ci sono orari definiti per tutto e regole precise. Un anziano autosufficiente potrebbe necessitare di un appoggio, di un alloggio o sistemazione, ma comunque di una certa di libertà quotidiana, con un costo che si può sostenere con una pensione sociale.

Il progetto per il quale lo Svaf sta gettando le basi, insieme alla Fondazione “Noialtri”, attraverso incontri, appelli, richieste di collaborazione e sopralluoghi, prevedrebbe la realizzazione di  mini-alloggi e servizi comuni (portineria, lavanderia, mensa, assistenza sanitaria), che sostengano l’autonomia degli anziani ritardandone il declino fisico e psicologico responsabili dell’ingresso, a volte precoce, nelle Case di riposo.Abbiamo fatto incontri pubblici per spiegare il nostro sogno-progetto al fine di raccogliere adesioni e sensibilizzare le Istituzioni alla collaborazione. Anche incontri per la popolazione in generale perché è importante che possa essere diffusa la mentalità che ci possa essere una soluzione intermedia tra l’autonomia domestica e la casa di riposo. Abbiamo coinvolto la Diocesi e il Comune per trovare luoghi che magari non sono attualmente utilizzati e potrebbero essere idonei alla realizzazione degli alloggi».

In conclusione: «Continueremo a lavorare per portare anche solo un piccolo passo avanti per questo nostro grande sogno che andrebbe di fatto a cambiare una mentalità radicata, aiutando la popolazione che in percentuale è e sarà sempre più anziana».

Debora Sattamino

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