LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DEL VOLONTARIO
Progetti, racconti e testimonianze
Un corso per preparare i volontari a relazionarsi al meglio con gli anziani
Volontari dell’Annunziata OdV, in collaborazione con il CSV, ha proposto il percorso formativo “La cassetta degli attrezzi del volontario”. L’associazione da anni è attiva nella casa di riposo di Busca.
Il corso di formazione si è svolto presso lo spazio incontri Porta Santa Maria ed è stato distribuito in tre lezioni: il 22 aprile “La cura della relazione con l’anziano in casa di risposo” a cura della Psicoterapeuta – Psicoanalista Michela Re; il 17 maggio “Tecniche e modalità per la stimolazione cognitiva dell’anziano in casa di risposo” a cura della Neuropsicologa Irene Artusio; il 3 giugno “Come aiutare a muoversi in sicurezza in casa di risposo” a cura della Fisioterapista Giulia Garelli.
Abbiamo posto alcune domande alla psicoterapeuta Michela Re, una delle formatrici.
Quali sono gli obiettivi del percorso formativo e quali i risultati attesi?
«Il percorso formativo vuole fornire le risorse ai volontari per prestare la propria opera a favore degli anziani in casa di riposo, per poter diventare in primo luogo una risorsa per l’altro nella relazione. Grazie all’incontro con la Psicoterapeuta i volontari diventano più competenti nel relazionarsi all’anziano e al personale della casa di riposo, ma anche nel trattare gli anziani con patologie neurodegenerative e psichiatriche, diventando capaci di rispondere ai più frequenti disturbi psicologici-comportamentali tipici di queste patologie.
Grazie all’intervento della Fisioterapista i volontari diventano capaci di valutare se l’anziano può muoversi autonomamente, se ha bisogno di supporto fisico o se non va mobilitato, diventando abile nell’uso degli ausili in sicurezza; i volontari diventano più competenti nell’esercizio fisico e capaci di proporre semplici esercizi, concordati anche con il fisioterapista della casa di riposo, adeguati alle possibilità dell’anziano. Inoltre saranno più attenti alle patologie frequenti, come diabete e disfagia, ma anche capaci di leggere segnali di allarme, come problematiche cardio-circolatorie. Grazie all’incontro tenuto dalla Neuropsicologa i volontari diventano abili nel valutare le capacità cognitive dell’anziano e offrire stimoli adeguati nel proporre le attività, non troppo complessi e non troppo semplici. Diventano così anche più propositivi nelle attività con l’anziano in struttura, più attenti e delicati nella relazione con operatori, più motivati in ciò che stanno facendo, sempre attivi, capaci di collaborare con altre associazioni, offrendo le proprie competenze e apprendendone di nuove».
Secondo Voi è importante preparare i volontari ad affrontare le loro attività di servizio?
«L’ente ha sempre garantito incontri di formazione, credendo nel fatto che un volontario formato ha delle risorse in più per poter donare il suo tempo e il suo impegno: non si improvvisa, agisce con competenza da solo e insieme agli altri; è propositivo, formula proposte sempre nuove all’associazione; un volontario abituato alla formazione è colui che la richiede, perché sa che pur non essendo il tempo “del fare” è tempo per costruire l’impalcatura del suo fare e per lavorare su aspetti personali che si pongono da ostacolo alla sua opera. Pertanto, è fondamentale garantire sempre la formazione ai volontari per creare un gruppo che possa prestare bene la propria opera e che sappia attivare le proprie risorse».
Alle altre domande ha risposto Ivana Audisio presidente di Volontari dell’Annunziata OdV.
Avete già in mente altri percorsi formativi che potrebbero essere utili?
«Il progetto La cassetta degli attrezzi contemplava ancora altri incontri da parte di specialisti in particolari patologie o con esperienze sul campo della relazione e assistenza anziani. Vedremo se riusciremo a proporli entro la fine dell’anno».
Con il corso avete inserito o state inserendo nuovi volontari?
«Gli incontri sono stati molto proficui. Abbiamo sicuramente arruolato tre volontari nuovi che hanno già iniziato il servizio in casa di riposo e che hanno individuato la loro predisposizione proprio con gli incontri realizzati., mentre altre persone, comunque si sono avvicinate alla nostra realtà e speriamo di arruolarli più avanti».
I Vostri volontari quali caratteristiche hanno mediamente (età, attitudini, competenze), se è possibile delineare una descrizione?
«Come ho visto in altre realtà è difficile arruolare persone relativamente giovani, quindi i nuovi arrivati sono già tutti “anta”, ma con tanta voglia di imparare. La disponibilità è riservata a un giorno la settimana o ogni 15 giorni, ma vediamo che sono molto disponibili a trovarsi per altre attività con gli altri volontari (camminate o pranzi) e attraverso i quali, senza neppure saperlo, fanno attività di volontariato».
Qual è la disponibilità che chiedete ai volontari?
«Noi non chiediamo un minimo di ore, tutto è in base a quanto ognuno può dare. Praticamente almeno due volte al mese quasi tutti lo fanno e questo gioca a favore della creazione di un gruppo affiatato.
La nostra parte positiva è proprio quella che tutti si sentono in famiglia, non guardati dall’ alto in basso e non giudicati. E adeguati per quello che possono fare».
Per informazioni e per contattare l’associazione: 331 2733347 (Ivana).
Giorgia Barile